I fratelli Ayew alla caccia dell’Inter

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Welcome Back Caceres
view post Posted on 22/2/2012, 19:53     +1   -1




I motivi per cui l'Inter deve temere gli ottavi di Champions League sono molteplici e, nella maggior parte dei casi, legati ai mali interni della squadra guidata da Claudio Ranieri. Eppure, quasi come se tutto ciò non bastasse, c'è di più. E sta nelle qualità della formazione che l'Inter si troverà di fronte, l'Olympique Marsiglia di Didier Deschamps. Una squadra atleticamente ben dotata, dinamica e non priva di qualità.
Ovviamente, poi, non mancano i giocatori interessanti. Difficile, da questo punto di vista, trascurare l'apporto di due ragazzi dalla storia alquanto singolare. Si tratta infatti di André Ayew e del fratello minore Jordan, rispettivamente classe 1989 e 1991. Due talenti puri nati in Francia ma nazionali ghanesi. In altre parole, i due figli di Abedì Pelé, indimenticata gloria proprio dell'OM campione d'Europa nel 1993 e stella del Torino dal 1994 al 1996.
Il talento fulgido di uno dei primi africani di successo anche nel Vecchio Continente è arrivato sino ai due eredi, decisamente più forti dello zio Kwame Ayew (lo ricordate al Lecce?) o del fratello maggiore Abdul Rahim (classe 1998 in forza allo Zamalek). Nelle giocate, nei dribbling da fermo di André c'è molto del padre. Anche se rispetto ad Abedì Pelé il numero 20 dell'Olympique Marsiglia ha meno sensibilità nel tocco e più esplosività fisica.
A soli 22 anni, il ragazzo è sul punto di esplodere. Merito della gavetta spesa tra Lorient e Arles-Avignon, ma soprattutto dell'anno 2010, quando ha disputato Coppa d'Africa e Mondiale da protagonista (nei quarti in Sudafrica contro l'Uruguay mancò non poco la sua qualità a centrocampo, ma lui era squalificato). Da allora tutto è cambiato. L'OM ha deciso di puntare su di lui e lui ha risposto all'appello segnando 17 gol in un anno e mezzo e prolungando il contratto sino al 30 luglio 2015.
Un trequartista moderno, esattamente come il fratello Jordan. Che gli assomiglia parecchio, aggiungendo però una statura fisica maggiore e per questo in grado di coprire il ruolo anche di prima punta. In assenza di Loic Remy, Deschamps ha deciso di affidare a lui la posizione di centravanti nel 4-2-3-1 marsigliese che sabato ha pareggiato 1-1 con il Valenciennes. Probabilmente contro l'Inter non partirà titolare, lasciando il posto a Brandao. Eppure, la sua velocità potrebbe essere decisiva entrando a gara in corso.
Una cosa è certa. Se l'OM può fare male all'Inter non è soltanto perché l'Inter è in grande difficoltà. È anche per "colpa" dei due Ayew. Due figli d'arte destinati a non far rimpiangere a lungo un padre talmente forte da meritarsi il soprannome "Pelé".

 
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