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| Quattro sconfitte, tutte contro le grandi. I rossoneri, con lo stop dell'Olimpico, non sembrano in grado di reggere la marcia della Juve che ora sogna la fuga
Alla quarta sconfitta c'è da augurarsi davvero che quella con la Lazio sia salutare. Massimiliano Allegri ne è convinto, perché il k.o. dell'Olimpico è il più doloroso e potrebbe avere i connotati di una svolta stagionale. Un tonfo inaspettato, anche se il Milan nelle ultime settimane non aveva mai soddisfatto pienamente. Ma il 2-0 subito contro la squadra di Reja è il segnale sinistro dell'incapacità rossonera di battere dirette rivali e le big della serie A. Alla Lazio il Milan ha concesso 4 punti su 6: 2-2 all'andata e 0-2 al ritorno. Netta la sconfitta contro il Napoli (3-1), brutta e scaturita nei minuti finali quella con la Juve (2-0), rocambolesco l'1-0 subito nel derby contro l'Inter.
GULLIVER IMPRIGIONATO — E' il limite evidente dei rossoneri che giocano a intermittenza, che pagano il numero sconcertante di infortunati e che si aggrappano a Ibrahimovic con la speranza che lo svedese inventi qualcosa di impossibile. Nel naufragio, Ibra è stato ancora una volta il migliore, anzi il meno insufficiente, ma senza incidere più di tanto. Abile la Lazio a imprigionare Gulliver e a non permettergli di nuocere. Non è, insomma, il Milan della passata stagione. Non è la squadra che poteva contare sui guizzi di Pato e Boateng, la straordinaria compattezza del centrocampo e della difesa (che risultò la migliore) e che sapeva sacrificarsi in ogni settore del campo.
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