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Direttore, può ritenersi soddisfatto dell'andamento di questa sessione di mercato?
"Secondo me è andato bene. Abbiamo centrato gli obiettivi che ci eravamo prefissati: in primis prendere un rinforzo per reparto. Ci siamo riusciti con Zullo, Biso e Tiboni. Poi da lì si sono create anche altre opportunità, ultimo in ordine di tempo lo scambio Palumbo-Lewandowski. Questi ha dimostrato nelle ultime stagioni di essere un giocatore importante. Siamo riusciti poi ad accontentare quei giocatori che non avevano lo spazio da loro richiesto: Cusaro è andato così all'Alessandria e ne abbiamo approfittato per portare a casa un giovane interessante come Pandiani, che già avevamo seguito quest'estate. Lo volevamo prendere allora, ma non eravamo ancora certi della categoria in cui avremmo giocato e così lui scelse Alessandria, ritrovandosi poi in Seconda Divisione. Poi c'è il discorso dei ragazzi finiti a Montichiari (Chemali, Kyeremateng e Senou, ndr) per avere continuità di gioco. E lì abbiamo portato tra noi un esterno offensivo, quale Talato. Ci siamo anche dotati di un terzo portiere, che precedentemente non avevamo organico. E' vero che non abbiamo abbassato il numero di giocatori in rosa, ma questo è un mercato fatto di scambi e si fa fatica a fare questo tipo di operazioni. Ma ritengo che coloro che vestiranno la nostra maglia saranno molto utili alla nostra causa".
Come è nato lo scambio last-minute tra Palumbo e Lewandowski: Cosmo non pareva essere inizialmente sulla lista dei partenti.
"No, non lo era. Il nostro obiettivo primario era Zullo, ma quando siamo riusciti a prenderlo si è creata una sorta di chiacchierata produttiva coi dirigenti lariani. Quando c'è stato il sentore che Lewandowski sarebbe stato un giocatore che loro avrebbero spostato e che allo stesso tempo Palumbo poteva essere di loro interesse, ne abbiamo approfittato. Sarà fruttuoso per entrambi: per Palumbo che troverà così più spazio e per Lewandowski che riteneva un'occasione importante dal punto di vista professionale venire qui a Monza".
A proposito dello scambio Velardi-Tiboni ha accontentato entrambi, viste le critiche fatte dal primo contro il Monza e piovute sul secondo da parte dei suoi ex tifosi domenica scorsa.
"Tiboni è stato voluto da Bonacina e con l'esonero del mister ha trovato poco spazio. Per i tifosi è facile attaccarsi e creare screzi. Il giocatore non stava più bene e aveva bisogno di cambiare aria. Velardi da noi non è arrivato allenato nel modo giusto e quindi ha perso il primo mese di preparazione, poi c'è sempre stata qualche problematica che non gli ha permesso di trovare il passo giusto così non ha trovato lo spazio che forse meritava: è il calcio. Non voglio dare colpe a nessuno: è facile che un ragazzo in un certo ambiente non riesce ad esprimersi, poi da un'altra parte ha più stimoli. Lui conosce Foggia e l'ambiente, essendoci già stato".
Può spiegare meglio il senso del comunicato emanato nella giornata di mercoledì, in cui si dice che Lei viene confermato come Direttore Sportivo, ma che allo stesso tempo sposta il suo raggio d'azione al 100% sulle attività di scouting e di mercato, per tutte le squadre biancorosse. Cosa comporta in senso stretto questo nuovo assetto?
"La società vuole potenziare un settore precedentemente poco sviluppato, cioè quello dello scouting e del mercato. Andrissi allarga il suo raggio d'azione e le sue competenze come Direttore Tecnico. Io, invece, cercherò di sviluppare il mercato e di fare gli interessi della società: proveremo a trovare quanti più giovani e quanti più giocatori utili alla causa biancorossa".
A proposito di società: cosa può dire delle indiscrezioni che inizialmente davano un imprenditore brianzolo interessato ad entrare nel Monza, poi in effetti smentite...
"Sono cose che non seguo direttamente. Sono delle voci. So comunque che ci sono persone che stanno contattando la società: spero nell'interesse di tutti che qualcosa di vero e concreto ci possa essere a breve. La nostra società sta lavorando molto: il nostro ad e il nostro presidente sono molto attivi da questo punto di vista. Spero vivamente che qualcuno si avvicini in modo serio e concreto, in modo tale da dare la possibilità alla società di riorganizzarsi e di programmare con serietà". |
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