| Manca poco. Martedì sera si decidono gli ultimi quattro posti per la fase finale dell’Europeo 2012. Ma se tre nazionali sembrano aver già staccato il biglietto per Polonia e Ucraina dopo l’andata dei playoff, lo stesso non si può dire per il Portogallo di Cristiano Ronaldo, ancora appeso a un filo nel confronto con la Bosnia di Edin Dzeko.
ORE 20:05 - CROAZIA-TURCHIA (andata 3-0)
L’esito sembra scontato dopo il pesante 3-0 rifilato dalla formazione di Slaven Bilic ai suoi avversari nella gara di Istanbul dello scorso venerdì. Ma il ct croato vuole tenere alta la soglia di attenzione dei suoi giocatori e teme la possibilità di sottovalutare l’undici di Hiddink. “Non sarà una partita amichevole e non siamo autorizzati ancora a festeggiare il passaggio del turno”, ha dichiarato in conferenza stampa l’allenatore della nazionale croata. Che poi aggiunge: “Dobbiamo migliorare dal punto di vista del gioco di squadra, rispetto a quello che abbiamo fatto a Istanbul. Faccio affidamento sui nostri tifosi, abbiamo sempre bisogno di loro. Tutte le volte che sono state l’uomo in più per noi, sono risultate decisive e, mai come in questa occasione, li vogliamo sentire vicini”. La sfida si presenta particolarmente difficile per la Turchia anche per le assenze di Emre, Arda Turan e Sabri, tutti fermati per un turno per squalifica. Ma Guus Hiddink ha chiesto almeno una prova d’orgoglio ai suoi.
ORE 20:15 – MONTENEGRO-REPUBBLICA CECA (andata 0-2)
La favola del Montenegro potrebbe finire sul più bello, quando a Podgorica scenderà in campo per il ritorno dello spareggio per strappare il pass per il prossimo Europeo di Ucraina e Polonia contro la Repubblica Ceca. "Dobbiamo riconquistare la fiducia in noi stessi – ha dichiarato alla vigilia il ct montenegrino Branko Brnovic – I ragazzi non vedono l’ora che arrivi il momento di entrare in campo per dimostrare che possono ribaltare il risultato. Nel match giocato a Praga non abbiamo dato nemmeno il 40%. Ma ora tutti sono convinti di farcela. Se segnassimo subito l’atmosfera si infiammerebbe e i nostri giocatori si caricherebbero ancora di più”. Mirko Vucinic proverà a farsi riscattare dopo la scialba partita di venerdì. Arbitra la sfida il “nostro” Nicola Rizzoli.
ORE 20:45 – IRLANDA-ESTONIA (andata 4-0)
Non lascia, anzi, raddoppia. A meno di harakiri dopo il 4-0 di Tallinn, l'Irlanda di Giovanni Trapattoni staccherà il biglietto per la fase finale dei prossimi Europei. Manifestazione che vedrà l'ex ct azzurro in panchina ma il diretto interessato guarda già oltre. Il Trap infatti, nonostante i suoi 72 anni, è più che disponibile a rinnovare il contratto in scadenza al termine della stagione e continuare a guidare l'Irlanda anche nelle qualificazioni ai Mondiali del 2014. "Possiamo ripeterci anche nel cammino verso il Brasile - afferma sicuro -. Abbiamo una squadra forte e giovane e mi dispiacerebbe lasciare". Trapattoni è convinto che i ricambi per i senatori ci siano "e siano forti" anche se precisa di non sapere quali siano le intenzioni di Keane, Given, Duff e Dunne, che potrebbero farsi da parte alla fine dei prossimi Europei. "Non so se ci stanno pensando ma spero di no, sarei lieto di averli nelle qualificazioni ai Mondiali, sarebbe importante - aggiunge - Mi auguro che colgano l'occasione di aiutare i più giovani".
ORE 22:00 – PORTOGALLO-BOSNIA (andata 0-0)
Il match di ritorno dello spareggio fra Portogallo e Bosnia (0-0 all'andata sul campo dei bosniaci) sarà molto difficile. Così lo ha giudicato il ct della selezione lusitana Paulo Bento, comunque ottimista sull'impresa del suo gruppo. "Ci aspettiamo una partita molto difficile ma siamo molto fiduciosi di poter portare a termine l'obiettivo", ha detto il tecnico portoghese durante una conferenza stampa, alla vigilia della partita in programma a Lisbona - abbiamo ancora il 50% di probabilità di staccare il pass per Euro 2012. All'andata il match si e' chiuso con un buon risultato anche se comporta alcuni rischi. Giocheremo contro una squadra che ha molte qualita' tecniche. Se andrà bene alla fine dei 90 minuti, saremo una squadra felice e, soprattutto, un Paese felice", ha concluso l'allenatore al timone del Portogallo dal settembre 2010.
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