E' Balotelli show, 2-0 alla Polonia

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Vucinicfaccisognare
view post Posted on 12/11/2011, 16:19     +1   -1




NEL SEGNO DELL'11 - Si era così tanto parlato dell'irripetibilità della data dal triplo undici (11/11/11) che per Prandelli era inevitabile puntare a quella che è stata la sua vittoria numero 11 alla guida della nazionale italiana. I 40 mila polacchi accorsi allo Stadion Slaska speravano di poter festeggiare l'anniversario dell'Indipendenza con una vittoria, ma hanno dovuto fare i conti con gli azzurri che, dopo la sofferenza dei 30' iniziali, dominano l'incontro amichevole non concedendo nemmeno una rete agli avversari.
APPLAUSI ALL'INNO - Invece di fischiare, come spesso accade, i correttissimi tifosi polacchi applaudono l'Inno di Mameli e fanno gli onori di casa in questo assaggio d'Europeo. L'inizio della gara è decisamente favore dei padroni di casa: pressing asfissiante, baricentro alto e continue trame di gioco sulle ali di un entusiasmo supportato dal pubblico.
Malgrado il possesso palla sia di gran lunga a favore degli uomini di Smuda, i nostri avversari però faticano a centrare lo specchio della porta e le occasioni più nitide sono quelle che capitano agli azzurri. Prima Pazzini riceve un filtrante di Marchisio e si fa fermare poco prima del tiro all'11', poi De Rossi spreca da buona posizione cercando un cross in mezzo quando ci si aspettava invece una conclusione a rete (19'). Al 22' Lewandowski si rende pericoloso sugli sviluppi di un corner, impatta bene di testa da buona posizione ma quello che crea è solo l'illusione del gol per i tifosi alle sue spalle.
LAMPO DI MARIO - Blaszczykowski è molto mobile, ma viene poco assistito dai compagni dalla trequarti in su ed è costretto agli straordinari. Balotelli inizialmente è un po' in ombra e si fa notare più per la scarsa aderenza sul campo (scivola tre volte nel giro di pochi minuti) che per delle prodezze, ma è solo questione di tempo perché al 30' arriva un gioiello dalla distanza. Marchisio recupera palla e gliela cede, a 25 metri l'attaccante tira in porta e - complice il pessimo posizionamento di Szczesny - trova uno splendido gol in pallonetto.
RADDOPPIO DEL 'PAZZO' - Acquisito il vantaggio l'Italia chiude in avanti, senza grossi intoppi, la prima frazione di gara. Nella ripresa comincia il valzer di cambi annunciato alla vigilia da Prandelli, entrano Thiago Motta e Pepe per Pirlo e De Rossi. L'Italia conduce il gioco di fronte a una Polonia molto nervosa e aggressiva a centrocampo. Sacrosanto il giallo a Polanski al 52', e sui suoi stessi piedi capita un'occasione da rete due minuti dopo; la conclusione esce di poco alla destra del palo con Buffon pronto a intervenire. L'Italia gioca meglio sebbene sprechi l'occasione per il raddoppio con un colpo di testa troppo debole da parte di Balotelli, ma proprio dai piedi del pupillo di Roberto Mancini nasce il raddoppio: fendente in area dalla sinistra, la tocca prima Pepe e poi Pazzini (in dubbia posizione irregolare) che insacca da un passo.

BUFFON DICE NO A BLASZCZYKOWSKI - Escono anche Pazzini, Marchisio e Montolivo per far posto a Matri, Nocerino ed Aquilani e proprio lo juventino si divora il 3-0 al termine di un contropiede a campo aperto al 67'. Successivamente sarà solamente normale amministrazione fino all'82', quando un Lewansowski fino a poco prima totalmente assente, si divincola in area di rigore e viene anticipato al momento del tiro dall'esordiente Angelo Ogbonna. Due minuti dopo Ranocchia stende in area lo stesso attaccante polacco con una spallata sulla schiena ed è calcio di rigore. Dal dischetto va Blaszczykowski, la sua conclusione viene neutralizzata dalla buona intuizione di Buffon.
Conservata l'inviolabilità della porta, è tempo dei titoli di coda. Da parte degli uomini di Prandelli un'altra buona prova di squadra a dimostrazione che l'Italia funziona ed è in continua crescita. Si conferma Marchisio, esordisce Abate (curiosamente col numero 11 sulle spalle), ma soprattutto Mario Balotelli dimostra - con un gol e un assist - di avere tutte le carte in regola per diventare un domani il nuovo fuoriclasse trascinatore della nazionale.
 
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