Ciclismo - Gilbert "Contador? E' e rimane campione"

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Vucinicfaccisognare
view post Posted on 6/11/2011, 18:08     +1   -1




Fresco fresco di Velo d’Or, i nostri colleghi francesi hanno incontrato il campione del Belgio, Philippe Gilbert, e con il numero uno del ranking mondiale hanno fatto una chat di un’ora e mezza circa. Gilbert ha affrontato diversi argomenti, dalla sua nuova squadra, la Bmc, a quello che è stato, il suo straordinario 2011. E poi il caso-Contador e le possibilità di vittoria del Tour, la rivalità nascente con Sagan e il paragone con i grandi del ciclismo: queste le sue dichiarazioni più interessanti...
GILBERT E IL 2012 – "Sarà davvero difficile fare meglio di questa stagione. Ho fatto qualcosa di straordinario e sicuramente non cambierò di una virgola la mia preparazione in vista del prossimo anno. Anche la fortuna è una componente importante: senza si può fare comunque un’ottima stagione, verissimo, ma il rischio è quello di piazzarsi sempre e vincere pochino. Più o meno quello che ha fatto Cancellara nel 2011. Se farò il Tour? In luglio per un corridore delle mie caratteristiche sarebbe meglio riposare in luglio, ma in questo caso non posso proprio mancare: si parte da casa mia (Liegi, ndr) e non posso permettermi di non esserci. Sì, lo farò, anche se non ho ancora studiato il percorso: ma c’è tanto tempo, dai".
GILBERT E LA BMC – "Non è stata solo una questione di soldi, ma quella economica è una variabile importante, inutile negarlo. Decisivo però è il supporto che il team saprà darmi: non avrebbe senso investire tutto su un solo corridore, la squadra è fondamentale. E io credo di essere finito in un super-gruppo. Io, Hushovd ed Evans nella stessa squadra? Non ci saranno problemi, ognuno di noi ha i suoi obiettivi, siamo un ottimo gruppo e abbiamo un grande staff. Ovvio, magari dovremo parlare un po’ a inizio stagione per dividerci gli obiettivi, ma tutto andrà benissimo".
GILBERT E LA PARIGI-ROUBAIX – "Credo di avere delle chance, ma è una corsa particolare. Serve stare attenti dall’inizio alla fine senza mai calare di concentrazione. Poi, ovvio, c’è la fortuna... E vi assicuro che è frustrante perdere la Roubaix per una foratura, anche se questo fa parte del gioco. Se potessi scegliere una Grande Classica da vincere? Sono sicuro che sceglierei il campionato del Mondo: magari Thor (Hushovd, ndr) o Cadel (Evans, ndr) possono spiegarmi come si fa... (e mentre lo dice sorride, ndr)”
GILBERT E I GRANDI GIRI – "In tanti mi chiedono se un giorno potrei mai vincere un grande Giro, che sia Giro d’Italia, Tour de France o Vuelta di Spagna. Io credo di non aver bisogno di dimostrare il mio valore in questo modo, né ho mai avuto il desiderio di conquistare corse simili. Magari più avanti, non sicuramente in questa fase della mia carriera dove ho altri obiettivi: le grandi Classiche restano le corse sui cui concentrerò i miei sforzi. Poi ovvio, se dovessi entrare a far parte di una grande fuga come quella che ha consegnato la maglia gialla a Voeckler nell’ultimo Tour de France ci penserò. Ma dubito che i miei avversari mi faranno andare via e guadagnare così tanti minuti da permettermi di dire la mia in classifica generale”.
GILBERT E LA SUA GRANDEZZA – "Se mi sento uno dei più grandi di sempre, almeno nelle Classiche? Le statistiche non ingannano, e io sono già al livello di Bartoli o Musseuw. Mi piacerebbe essere come Van Looy, uno dei più grandi corridori del Belgio, mentre Merckx è ovviamente una spanna sopra tutti, ma io credo di essere il più esplosivo corridore della mia generazione. Me lo ha detto Frederic Grappe, della Fj, che ha condotto diversi studi a riguardo e mi ha spiegato che sono più esplosivo di quanto non fosse Bettini. Ma questo non significa che io sia il migliore".
GILBERT E LE NUOVE GENERAZIONI: SAGAN e GREIPEL – “Ha un talento straordinario. Ho letto che vuole sfidarmi e battermi. E’ qualcosa che somiglia tanto a una provocazione, ma a me piacciono queste cose e sono pronto a combattere. E’ davvero incredibile: mi ricorda molto me, Boonen o Valverde. Così forte, così giovane... Greipel? E’ un ottimo corridore, e farà parlare ancora molto di sè. Credo che non debba avere rimpianti circa il suo 2011".
GILBERT E VANENDERT – "Chi mi mancherà di più rispetto all’Omega? Sicuramente Jelle Vanendert. Lo volevo con me, ma non è stato possibile: so quanto può dare, ed è tantissimo. E’ stato fondamentale per me nelle mie vittorie sulle Ardenne. Eccezion fatta forse per la Freccia Vallone, ma mia vittoria ‘più individuale’. Lui sa quanto sia grande la mia stima nei suoi confronti".
GILBERT E IL CASO-CONTADOR – "Prima di tutto lasciatemi dire che sono rimasto assolutamente impressionato da come sia riuscito ad andare forte in questa stagione nonostante i tanti problemi che ha avuto, e mi riferisco alle vicende extra-sportive. E’ un campione, e lo ha dimostrato ampiamente anche quest’anno. Quando al caso che lo vede coinvolto, spero sia in grado di provare la sua innocenza così da rimanere con noi in gruppo. Questo è un periodo importante per il ciclismo: c’è una grande generazione di corridori e abbiamo fatto una grande stagione. Spero riusciremo a continuare così".
GILBERT ED ANDY SCHLECK – "Se può vincere il Tour de France? Sicuramente sì, ma dovrà migliorare tantissimo a cronometro altrimenti è dura... Se la corsa fosse tutta in montagna e con poche cronometro, lui avrebbe grandissime possibilità di vincere, ma il Tour del 2011 non lo è stato. Forse nel 2012...".
GILBERT E IL CICLISMO – "Faccio fatica a giudicare me stesso, preferisco siano gli altri a farlo. Quello che cerco di fare però è continuare a rimanere con i piedi per terra, di restare la stessa persona che ero quando non mi conosceva nessuno. Devo ricordarmi di essere il più naturale possibile, cosa che non mi è per nulla difficile. Il ciclismo è da sempre la mia passione principale; ancor prima che diventasse il mio lavoro".
 
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