Nell’annuario bianconero, alla voce “24 luglio”, si legge un nome: Johh Hansen. Proprio in questa data, nel 1924, a Copenaghen nasceva l’attaccante danese, uno dei più grandi bomber della storia della Juventus.
Per capire il suo contributo alla causa juventina, basta leggere i numeri: sei stagioni (dal 1948 al 1954), 187 partite ufficiali – tutte in Serie A – e 124 gol realizzati. Un bottino che gli vale ancora oggi l’ottavo posto nella classifica dei marcatori bianconeri di tutti i tempi.
Il 1948 è l’anno che trasforma la vita di John Hansen in bianconero. In estate, con la sua Nazionale, conquista il bronzo ai Giochi Olimpici di Londra. Decisivi i suoi sette gol che gli valgono il titolo di capocannoniere, quattro dei quali realizzati in un’unica partita, contro l’Italia di Vittoria Pozzo battuta 5-3.
Sbarca a Torino pochi mesi dopo, a novembre. Nella sua prima stagione segna 15 gol in 24 partite. La Juventus fa il suo ma arriva alle spalle del Grande Torino che vince il campionato nonostante la tragedia di Superga del 4 maggio 1949 che ne interrompe il mito. L’anno successivo, i bianconeri prendono il testimone: vincono il tricolore (l’ottavo della serie, il primo dopo il Quinquennio) e il contributo del danese è determinante con i suoi 28 gol in 37 partite.
La storia si ripete due anni dopo. Nella stagione 1951/52 la Juventus vince un altro Scudetto e Hansen fa ancora meglio: segna 30 volte in 36 gare e si aggiudica il titolo di capocannoniere. È il punto massimo raggiunto dal danese. Nelle due annate successive non fa mai mancare il suo apporto di reti anche se la squadra chiude senza riuscire a conquistare lo Scudetto della prima stella. Nel 1954 termina la parentesi bianconera e si trasferisce alla Lazio dove resta una sola stagione, prima di tornare in patria per chiudere la carriera.
John Hansen non è più tra noi, ci ha lasciati il 12 gennaio 1990. Ma la sua stella brilla ancora e i suoi tanti gol continueranno a parlare di lui.
