Lo spagnolo della Yamaha decolla a Laguna Seca: miglior tempo e gran botta sull'asfalto nelle libere. Alle sue spalle Stoner e Pedrosa. Seconda fila per Simoncelli e Dovizioso, Valentino recupera nel finale. Sospetta frattura per De Puniet
A Laguna Seca fa tutto Jorge Lorenzo. Lo spagnolo della Yamaha, campione del mondo in carica, conquista la pole del Gp degli Stati Uniti con il tempo di 1'21''202. Secondo l'australiano della Honda Caset Stoner, staccato di appena 72/1000, poi l'altro spagnolo Dani Pedrosa (a 0''183). A seguire Spies (0''376), caduto verso la fine, Simoncelli (0''494) e Dovizioso (0''529). Rossi è ancora distante ma recupera nel finale: 7° a un secondo. Va peggio al suo compagno di squadra, Nicky Hayden, che cade appena si passa alle gomme morbide: 9°. Caduta anche per Randy De Puniet, con la sospetta frattura a una vertebra.
ULTIME LIBERE — Nel terzo turno di prove libere era stato Casey Stoner a far segnare il migliore tempo in 1'21''806. Secondo il compagno di squadra, lo spagnolo Dani Pedrosa, poi il campione del mondo in carica della Motogp, Jorge Lorenzo (Yamaha), protagonista di una spettacolare caduta dopo l'esposizione della bandiera a scacchi. Il pilota Yamaha è stato letteralmente catapultato in aria dalla sua moto e poi colpito dalla sua M1. Lorenzo dopo l'incidente non riusciva a mettersi in piedi da solo, probabilmente per il dolore alla gamba destra che ha picchiato violentemente a terra.
NESSUN INFORTUNIO — Il brutto volo fatto a bandiera a scacchi già esposta non gli ha impedito di essere al via delle prove ufficiali. I medici del circuito, infatti, hanno riscontrato solo contusioni, di cui una particolarmente forte alla gamba destra. La caduta di Lorenzo, sbalzato via dalla sua Yamaha, è molto simile a quella fatta sempre a Laguna Seca nel 2009, quando scivolò per le gomme non ancora alla giusta temperatura. "Non è così che avevo pensato di terminare le prove libere" ha spiegato lo spagnolo. Cadute anche per Toni Elias (Honda) e Karel Abraham (Ducati).
