| Constant arretrato come possibile terzino sinistro, Kakà schierato avanti alla difesa e perchè no, magari Amelia provato in attacco, visti i piedi buoni e i centimetri che metterebbe a disposizione dei compagni. Il Milan contro un Real Madrid galactico in campo e sulla carta, rimedia una brutta figura, conseguenza sì, dei tanti cambi effettuati da Allegri, di equilibri spostati e di un piglio tutt'altro che agguerrito, ma anche di valori comunque lontanissimi sulla carta e in campo. Il Milan chiamato alla sua rinascita, deve trovare un'identità precisa, per riuscirci però, dovrà lavorare con estrema attenzione e massima semplicità. Inutile provare invenzioni che sanno di fantascienza, ipotizzare quadri tattici inattuabili, per ergere una struttura forte, è fondamentale intanto gettare delle buone basi. Il calcio d'estate serve sì, per trovare la condizione, provare degli accorgimenti e creare un gruppo, a patto che il lavoro svolto in sede di mercato, sia studiato per colmare le necessità evidenziate da cessioni o, riferite dal tecnico. Pensare al ritorno di Kakà in qualità di post-Pirlo, appare impossibile sulla carta e blasfemo dal punto di vista tecnico-tattico. Il brasiliano (che non è affatto vicino al Milan), pur non essendo più quello degli anni migliori, può ancora fare la differenza in attacco, anche contando su uno stato fisico pari all'80%. Battuta del caso, o ipotesi suggestiva, immaginarlo impiegato a centrocampo o a ridosso della difesa, sembra più una vignetta umoristica. Ad ognuno il suo ruolo, da quì poi, ripartire con tentativi e qualche esperimento ponderato a dovere. Giusto lanciare i giovani e incappare magari in una brutta sconfitta, ma a patto che ognuno sia stato schierato nella posizione che predilige, solo così lo stesso Allegri e la società, potranno rendersi conto del reale valore della rosa, individuando come e dove intervenire per migliorarla.
TMW
|
