| La rincorsa del 'Nuovo Napoli' al 'Grande Napoli' continua. Dopo aver eguagliato con l'ottavo di finale di Champions il miglior piazzamento della storia nella massima competizione continentale, ecco gli azzurri di Mazzarri a un solo passo da un nuovo traguardo da condividere con i campionissimi del passato: la finale di Coppa Italia, centrata l'ultima volta nel lontano 1989.
Sono passati 23 anni, troppi. Così come troppo ghiotta è l'occasione che si presenta adesso: battere il Siena domani sera al San Paolo e partecipare al Grande Evento del 20 maggio prossimo all'Olimpico di Roma. Si parte perà dal 2-1 dell'andata per i toscani. E si parte dalla consapevolezza che quest'anno, anche se entrambe le volte al Franchi, il Napoli non ha mai battuto la squadra di Sannino: 1-1 in campionato, ko per 2-1 appunto nella semifinale di andata del trofeo nazionale.
Ecco perché Mazzarri non si fida: "Mi rivolgo ai tifosi, e dico loro che sarà una partita difficile, forse bloccata. Per certi versi è una partita più difficile di quella di quella con il Chelsea, perché quando abbiamo l'imperativo di far bene, quando sentiamo questa responsabilità, a volte sbagliamo. Per questo dico ai nostri tifosi che devono dare una mano tutti, tutti insieme dobbiamo centrare questo obiettivo, come se fossimo una cosa sola", è l'appello del tecnico partenopeo. Che nel frattempo conta i feriti delle battaglie andate in scena allo Stamford Bridge e al Friuli: Cavani ha una caviglia ancora gonfia, Lavezzi un adduttore che gli duole, Maggio una tibia dolorante, per non parlare degli acciacchi misti che affliggono il resto della truppa. Alla fine però, anche se stringendo i denti, in campo ci andranno tutti i titolarissimi.
Ai quali Mazzarri ha chiesto grande attenzione: "Fino a domenica accumuleremo una quota di tensione pazzesca. Ma nonostante questo - spiega l'allenatore del Napoli - contro il Siena bisognerà essere intelligenti ed attaccare senza scoprirsi. Bisognerà andare a mille all'ora, ma anche essere lucidi sotto la porta avversaria. Soprattutto, nel caso in cui non riuscissimo a sbloccare subito il risultato, servirà aver pazienza". E' questa la ricetta per arrivare alla finale di Roma.
Una finale che Mazzarri ha già vissuto, alla guida della Samp. Che fu beffata ai rigori dalla Lazio: "Non ci penso a quell'episodio, alla fine giocammo bene e fummo condannati da un tiro dal dischetto nel corso della lotteria finale. Ma essere lì fu una grandissima soddisfazione". Che a fine maggio potrebbe ripetersi.
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