Che la storia di Forlan serva come esempio

Non sarà l'unico colpevole, ma sicuramente quella di Diego Forlan è la storia che meglio rappresenta il fallimento dell'Inter di questa stagione, passata in appena due anni dal Triplete con Mourinho agli "Zeru Tituli" con Ranieri. In mezzo Benitez, Leonardo e Gasperini e la sensazione che Moratti non abbia nemmeno capito completamente l'involuzione della sua squadra.
Inseguito a lungo dai più grandi club d'Europa fino all'estate del 2010, Forlan è acquistato dall'Inter nella scorsa estate per 5 milioni di euro con il proibitivo compito di cancellare dalla memoria degli interisti la stagione dei record di Samuel Eto'o. Impossibile. Il parallelo con il camerunense evidenzia tutte le difficoltà dell'ex attaccante dell'Atletico Madrid, eletto miglior giocatore del Mondiale 2010 e presentatosi ad Appiano Gentile da vincitore della Coppa America 2011.
Ma a 32 anni (ne compirà 33 il prossimo 19 maggio) la sua parabola è già in fase calante. Non è diventato scarso tutto d'un tratto, Forlan, sta semplicemente invecchiando. I dribbling non gli vengono più come una volta e sotto porta non è cattivo come un tempo. Ha carattere, questo glielo si deve, ma per giocare in questa Inter serve ben altro. L'errore, comunque, è stato puntare su di lui in ritardo di tre anni su una tabella di marcia che avrebbe visto la sua esplosione a 28.
La "comica" riguardo la sua avventura in nerazzurro è stata poi la gestione del giocatore circa gli impegni europei della squadra. Inserito nella lista Champions dell'Inter, Forlan è stato poi escluso perché già utilizzato in Europa dall'Atletico Madrid. L'imbarazzo in casa-nerazzurra è stato parzialmente nascosto dal silenzio del giocatore, poi infortunatosi e a lungo lontano dai campi di gioco, ma la figuraccia in euro-visione era ormai cosa fatta.
Da quando è tornato disponibile, l'attaccante uruguayano è stato schierato praticamente sempre titolare, ma i risultati non si sono visti. Fino all'imbarazzante partita contro il Marsiglia. Sicuramente Forlan non sta dando all'Inter quello che i nerazzurri (sbagliando) si aspettavano, ma è anche vero che la squadra che ha trovato l'attaccante sudamericano al suo arrivo in Italia è lontana parente da quella che lui aveva imparato ad apprezzare dalla Spagna. Sfortuna, logica delle cose, giocatori spremuti e carenze a livello gestionale, da parte della società e dello staff tecnico: gli errori sono molti. Serve rifondare. E che la storia di Forlan sia da esempio: ripartire da giocatori di 32/33 anni non ha molto senso.