Roma: l’altalena infinita e la celebrazione del calcio

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Welcome Back Caceres
view post Posted on 14/2/2012, 15:36     +1   -1




La Roma di Luis Enrique procede nella sua stagione con l'insicurezza del semaforo lampeggiante: brilla e si spegne di continuo, in un'intermittenza che fa impazzire i tifosi capitolini e che si può anche definire fisiologica per una squadra così giovane e talentuosa.
FATTORE LAMELA: MATURAZIONE IN CORSO
Pensate solo a Erik Lamela, autore di un primo tempo discreto al Franchi per poi scadere nell'anonimato. L'argentino ha un sinistro delizioso e nemmeno vent'anni, ma nelle serate in cui servirebbe abbandonare il fioretto per pensare alla concretezza la sua inesperienza ovviamente emerge, assieme a quella di Borini, Bojan e compagnia (Luis Enrique a Siena ha schierato anche l'altro Under-20 Viviani). Nella ripresa i giallorossi hanno girato a vuoto per lunghi minuti attorno all'area di Pegolo, senza trovare mai il giocatore pronto a prendersi la responsabilità di fare quel "qualcosa in più" che alla fine determina risultati e classifica.
FATTORE TOTTI: SOSTITUZIONE SBAGLIATA?
In un match come quello di Siena l'esperienza di Francesco Totti, soprattutto in assenza del suo "delfino" De Rossi, avrebbe potuto e dovuto essere determinante a favore della Roma: la partita del capitano giallorosso, però, si è interrotta al quarto d'ora della ripresa, quando il numero 10 è stato richiamato in panchina per lasciare spazio al rientrante Osvaldo. Una scommessa quella di Luis Enrique, visto che l'attaccante italo-argentino non giocava dal 21 dicembre, ma è anche vero che era stato proprio lui a firmare l'ultimo successo esterno della Lupa in quello stesso mercoledì a Bologna. Azzardo o meno, il risultato ottenuto sul campo dall'allenatore spagnolo è stato deludente: Osvaldo non si è mai visto e nel finale la Roma ha lasciato intravedere un'impotenza offensiva che le giocate del capitano, per quanto sporadiche, avrebbero forse potuto attenuare. Sta di fatto che le critiche ex-post sono tutte troppo facili ed è giusto sottolineare anche il coraggio di Luis Enrique, un allenatore che interpreta alla perfezione lo spirito della Roma attuale: può sbagliare, ma lo fa sempre con convinzione.
FATTORE KJAER: UN RIGORE INGENUO
Poi nel calcio ci sono gli episodi, il più delle volte decisivi: perché Siena-Roma è stata una di quelle partite che in condizioni normali sarebbe finita probabilmente senza reti, ma l'equilibrio è stato spezzato da una fesseria di Simon Kjaer, che ha provocato il rigore decisivo (per inciso: a voi è sembrato così netto?) con un intervento di rara ingenuità su Destro. È l'ennesimo segno dell'immaturità di una squadra veramente indecifrabile: può strapazzare 4-0 l'Inter e con la stessa naturalezza perdere a Cagliari e Siena. La Roma quest'anno è così, bella e impossibile: è l'incubo degli scommettitori, è la celebrazione del calcio (solo per i non-romanisti, s'intende…).
 
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