| Già anticipato dopo la spettacolare vittoria di ieri contro l'Inter, il rinnovo di Daniele De Rossi è stato ufficializzato tramite una conferenza stampa indetta appositamente per l'occasione: il centrocampista giallorosso si è legato alla Roma con un quinquennale, ergendosi definitivamente al ruolo di Capitan Futuro. Il nuovo contratto, che partirà il primo luglio, è di 5.5 milioni di euro netti (10 al lordo) più bonus vari che riguardano le presenze nelle competizioni e gli obiettivi che verranno via via raggiunti e, cosa fondamentale, non prevede alcuna clausola rescissoria, punto che Baldini aveva lasciato in sospeso ieri durante l'annuncio.
LA PASSIONE PER LA ROMA - "Quello che mi ha spinto a restare qui è quello che mi spinge a svolgere il mio lavoro con tanta passione: questa squadra, questa città e questa gente - ha esordito De Rossi -. Qui sto bene e ho bisogno della Roma per giocare a pallone in una certa maniera. C'è stato un momento, l'anno scorso, in cui sentivo che l'amore di una parte dei tifosi nei miei confronti era leggermente scemato. Non a livello umano ma a livello professionale. Io qui ci devo stare se sono ben voluto, soprattutto a casa mia, e questo mi aveva spinto a pensare ad altre soluzioni. Ho avuto poi un momento in cui la voglia di vedermi in altri palcoscenici e confrontarmi con i più forti e per i trofei più importanti mi affascinava molto e più del solito. Non penso sia un segreto che io abbia parlato con altre squadre, qualche chiacchiera si è fatta. E' arrivato un momento in cui volevo vedere se ero veramente forte a certi livelli, ma ora proverò a vederlo da qui".
L’IMPORTANZA DI LUIS ENRIQUE - "Il mio amore per questa squadra va al di là di dirgenza o allenatori, ma Luis Enrique è stato fondamentale - ha proseguito De Rossi, spendendo grandi lodi per il tecnico spagnolo -. Ha riacceso la fiammella di cui hanno bisogno tutti i giocatori. E' l'allenatore migliore con cui sia mai stato, a livello tattico, di ritiri. Ogni suo atteggiamento mi trova sulla sua lunghezza d'onda e questo non è poco. A livello tattico mi valorizza veramente tanto. Mi mette in un ruolo che io amo e mi dà tante responsabilità cosa che io amo. Mi piace toccare tanti palloni ed essere la causa delle vittorie ma anche delle sconfitte".
SCUDETTO NEI PROSSIMI 5 ANNI - “Voglio che questo sia l’unico anno in cui partiamo in seconda linea - ha rimarcato quando gli sono stati chiesti gli obiettivi prefissi -. Abbiamo creato forse un piccolo alibi, ma quest’anno non era pensabile di poter competere con le più forti. C’è ancora da maturare, la squadra è abbastanza giovane ma penso che in 5 anni io possa tornare a lottare per uno scudetto, per la Champions non lo so. Credo si debba migliorare tutti insieme, crescere a livello tattico e di esperienza. Ma questo riguarda il quotidiano. Chi ha fatto grandi passi avanti è la tifoseria. La pazienza dimostrata, la vicinanza al gruppo. Ieri è stata la prima grande prova di grande crescita”.
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