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| Dopo aver racimolato la miseria di 4 punti nelle prime 5 partite di Premier League del 2012, l’Arsenal di Wenger si riscatta travolgendo all’Emirates un pessimo Blackburn con un 7-1 che non ammette repliche e che riporta i Gunners a ridosso della zona Champions. VAN PERSIE, PEDERSEN, POI 3-1 - I londinesi partono fortissimo, trovando il gol dopo nemmeno due minuti con Robin van Persie, che insacca da due passi sull’assist radente di Walcott. Tutto facile? Così sembra, perché l’Arsenal inizia a controllare tranquillamente il ritmo, se non che al 32’ Gamst Pedersen si inventa una gran punizione mancina dai 20 metri che beffa Szczesny e firma l’inatteso 1-1. La rete del pareggio del Blackburn, però, risveglia i Gunners, che nell’arco di 5 minuti chiudono la partita: al 38’ Van Persie fa 2-1 al termine di un’azione incredibilmente somigliante a quella del primo gol, mentre al 40’ è il giovane Oxlade-Chamberlain a far centro per la prima volta in Premier su assist dell’olandese. Il primo tempo si chiude poi con la giusta espulsione di Givet, che di fatto mette i titoli di coda al match con 45 minuti d’anticipo. L’ARSENAL GIOCA A TENNIS - In avvio di ripresa l’Arsenal allunga ulteriormente, segnando altre tre reti in un quarto d’ora: Arteta fa poker di destro su azione d’angolo (51’), Chamberlain firma la sua doppietta personale sfruttando il terzo assist di Walcott (54’) e Van Persie completa l’hat-trick con un bel destro sotto la traversa (61’). Il Blackburn quindi si arrende, Wenger fa un po’ di turnover e la partita si spegne, con il subentrato Thierry Henry che completa la festa all’ultimo minuto di recupero siglando il 7-1 con la complicità di una deviazione sfortunata di Dann e consegnando così 3 punti fondamentali ai Gunners, che provano a rilanciarsi in campionato a 10 giorni dalla prima sfida contro il Milan. Per i rossoneri tre campanellini d’allarme che rispondono ai nomi di Van Persie, Walcott e Oxlade-Chamberlain: Diavolo avvisato…
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