Recensione » Saints Row: The Third

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FuriaCeca_Pinturicchio
view post Posted on 20/11/2011, 13:04     +1   -1




saintrow3_head



Avete aspettato tre lunghi anni ma adesso finalmente è ora di rifarsi del tempo perduto; una nuova città, nuovi alleati, nuove stravaganti armi e… nuove vittime vi attendono!! Vi sentite pronti a fondare e difendere il regno del crimine più svitato e delirante della scena vidoludica? Se la risposta è affermativa correte ad indossare quanto più di viola trovate nel vostro armadio e preparatevi a dimostrare coi fatti di essere all’altezza di far parte della “crew” di Saints Row: The Third.


Saints SpA
Il gioco ci proietta ad alcuni anni di distanza dal precedente capitolo e, in questi anni, la banda non è stata di certo con le mani in mano. Il simbolo dei Saints infatti ormai è conosciuto in ogni luogo ed i suoi membri spadroneggiano non più solo nel campo del crimine, ma anche nel mondo dello spettacolo e della moda. Però c’è chi non è contento di tutta questa notorietà e potere acquisito dalla gang: il Syndacate, una organizzazione rivale, trama da tempo per la sua rovina; e si sa che più in alto ci si trova tanto più disastrosa risulta la caduta… basterà infatti un colpo andato male per far piombare in disgrazia noi e i pochi nostri “fedelissimi superstiti” e a costringerci ad abbandonare la nostra comoda vita a Stilwater per ricominciare da zero il nostro lungo cammino verso la notorietà, il potere e, ovviamente, la vendetta.

Come la maggior parte dei titoli di questo genere lo storymode non è altro che una piccola percentuale del gioco, infatti se ci limiteremo a seguire linearmente le varie missioni principali in una decina di ore la nostra sanguinosa avventura giungerà al termine; ma così facendo perderemmo tra l’altro una delle parti migliori di questo titolo. Le centinaia di sottomissioni di cui è infarcita la trama, infatti, oltre a moltiplicare per tre la longevità del gioco sono tutte una più divertente dell’altra, mai monotone o ripetitive e sempre caratterizzate da una particolare vena di follia… per intenderci, tra queste troveremo una specie di reality show in cui dovremo sopravvivere a spietati killer vestiti da orsacchiotti, corse pazze in un quod incendiario (ed incendiato), gare di tuffi nel traffico in cerca di fratture e contusioni… e moltissimo altro ancora.

E’ proprio questo il genere di follia grottesca di cui è impregnata tutta la trama di Saints Row: The Third; resterete sbalorditi da quello che il team di sviluppo è riuscito ad escogitare in determinate situazioni danzando audacemente sulla linea di confine tra comico e volgare senza mai superarla (anche se mai come in questo titolo è stato così pienamente giustificato il PEGI 18).


L’unico limite è l’immaginazione
Il gameplay di Saints Row: The Third è molto simile a quello dei suoi due predecessori, come anticipato ci troviamo in una nuova cittadina, Steelport, che è suddivisa all’incirca in quattro grandi isole che saremo in grado di girare, “esplorare” e, ovviamente, conquistare a piacimento fin dai primissimi istanti di gioco; la mappa è molto ampia e al suo interno ospiterà, oltre ai nostri rifugi, numerosissimi negozi nei quali potremmo soddisfare ogni nostra esigenza (dalle armi al vestiario fino addirittura ai “ritocchi” di chirurgia plastica) a patto chiaramente che il nostro portafoglio sia adeguatamente fornito; oltre a questo, i negozi ed altri edifici potranno essere acquistati e ci forniranno così una rendita oraria proporzionale al loro valore nonché al nostro livello di rispetto.

Elemento chiave del gameplay è il nostro fido cellulare, tramite i suoi menu avremo accesso non solo alla mappa ma anche ad un comodissimo GPS, alla rubrica dei nostri alleati, alle informazioni per potenziare le nostre capacità (che siano fisiche, con le armi o della gang), ad alcune liste di vittime e furti… verremo inoltre periodicamente contattati da alleati e nemici per prendere parte a missioni facoltative di protezione o per fare delle scelte che avranno, seppur in minima parte, effetti sul proseguimento della nostra avventura.

Quello che comunque rasenta il fantastico però in Saints Row: The Third è l’altissimo livello di caratterizzazione possibile. Oltre a poter creare il nostro personaggio, durante lo svolgimento della trama avremo la possibilità di cambiare abbigliamento (saranno possibili migliaia di combinazioni e la quantità di accessori a disposizione è veramente impressionante), equipaggiamento (le armi sono tantissime e tutte potenziabili, ogni potenziamento ne modificherà l’apparenza), l’arredamento del nostro rifugio (si potrà potenziare e rendere più lussuoso man mano che acquisiremo rispetto), i veicoli (in dei garage potremo modificarne sia l’apparenza che le prestazioni) non solo per il nostro altr-ego ma perfino per tutta la nostra gang (saremo infatti noi a decidere “lo stile” dei nostri affiliati tra una vasta lista di possibilità)… e se poi il risultato finale non dovesse convincerci potremo in qualsiasi momento fare un salto dal chirurgo plastico e ricominciare tutto dall’inizio (addirittura cambiando sesso se vogliamo essere radicali!!!).

Un gradino sotto la perfezione
Sul piano grafico Saints Row: The Third si mantiene su altissimi livelli (specie se paragonato ai suoi predecessori) pur soffrendo però di qualche piccola pecca. Se infatti da un lato puramente estetico l’operato del team Volition è molto efficace e ci permette di godere di personaggi graficamente e stilisticamente ben caratterizzati, durante il gioco vediamo qualche problemuccio di rallentamento legato a momenti di sovraffollamento dei nemici o alle esplosioni; inoltre la città, pur essendo ricca di dettagli è graficamente a tratti trascurata (probabilmente volutamente allo scopo risparmiare pixel) e a volte ci da l’impressione che manchi “un qualcosa”. Devo dire però che personalmente ho apprezzato i giochi di luce specie quando, durante il gioco, c’è il passaggio dal bello al cattivo tempo: l’effetto è talmente realistico che in un paio di occasioni mi sono trovato a pensare “noooooo sta cominciando a piovere e tra un po devo uscire” quando invece nel “mondo reale” splendeva il sole…



…E, ancora una volta, Ludovico Van mi venne in aiuto e seppi subito cosa fare…
Un paragrafo a parte, seppur breve, a mio parere lo merita la colonna sonora: tra le varie funzioni del vostro telefono infatti troverete anche una selezione di stazioni radio che spaziano dal metal al pop passando per il rock messicano e la musica classica (nonché le mie amate hit ’80) e, al solito, se questo non dovesse bastarvi un lettore mp3 che vi darà la possibilità di creare voi stessi una vostra playlist per dare il sottofondo che riterrete più opportuno per le vostre scorribande… in breve, due pollici su!!

Un gioco che sa trasportar, chi questo mondo vuol lasciar
Saints Row: The Third, in conclusione, è uno dei “must have” di questa stagione: originale, divertente, longevo, accattivante, delirante….. assolutamente unico e spettacolare sotto tutti i punti di vista. Consigliatissimo a tutti coloro non hanno giocato ai precedenti (vi farà innamorare!!), a chi ha giocato ai precedenti (è quello che stavate aspettando!!) e… a tutti gli altri (compresi cani e gatti domestici).

Voto 9.0/10

PRO
Personalizzazione praticamente totale
Ottimo doppiaggio inglese (sottotitoli in Italiano)
Longevo e sempre vario
Vasta gamma di armi e veicoli
Assolutamente esilarante

CONTRO
Qualche rallentamento (consiglio istallazione)
A volte manca quel “qualcosa”...




 
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