Balotelli-show "Tornerei all'Inter"

« Older   Newer »
  Share  
Vucinicfaccisognare
view post Posted on 9/11/2011, 15:19     +1   -1




Cesare Prandelli gli consegna le chiavi dell’Italia e Mario Balotelli risponde presentandosi in conferenza stampa a Coverciano. Il grande protagonista del mercoledì è lui. Stella indiscussa di una Nazionale che ha perso Antonio Cassano e Giuseppe Rossi.
MEGLIO STARE A LETTO – L’onestà è il suo forte e così, alla prima domanda, l’attaccante del Manchester City dispensa subito un saggio delle proprie qualità: “Avrei preferito stare in camera che venire in conferenza stampa. Non mi piace parlare. Se parli e poi si scrive il contrario di quello che dici, poi, fai anche una figura di m…”. Attenzione, però, a ricordargli che per Cassano il suo erede anche a livello mediatico è proprio lui: “Si parla molto di me per quello che faccio fuori dal campo, ma se non facessi quelle cose la gente si arrabbierebbe con me perché direbbe che sono noioso. Spero di essere l’erede di Cassano per il calcio e non per altre cose. Io non sono matto. Posso fare cose strane, divertenti. Ma non sono matto. Secondo me, io Rossi e Cassano possiamo fare la storia dell'Italia perché siamo forti".
IBRAHIMOVIC HA RAGIONE – Potrebbe fare lo spaccone, invece Balotelli dà dimostrazione di maturità quando si tratta di commentare le dichiarazioni dello svedese, secondo il quale Mario non è ancora al suo livello. “Non sono ancora diventato più forte di lui – ha detto l’attaccante del City -. È vero, devo ancora crescere. Mi posso avvicinare ai primi al mondo, ma ho tanto da lavorare. Posso arrivare al top. Se sono soltanto stato fortunato lo si vedrà presto, perché la fortuna dura poco. Se invece sono bravo, andrò avanti”. Quello che è certo, è che Balotelli aspettava questa occasione da tempo: “La pressione addosso ce l’ho sempre, quindi non cambia molto questa situazione. Sono sempre stato pronto, magari è la gente che pensa che io non lo sia. Ma io lo sono. Non ho mai segnato con la Nazionale, quindi è ora che mi svegli. Questa maglia significa giocare per il mio paese e rappresentare tutti gli italiani. È la cosa più bella di tutte nel calcio. Il razzismo? Le persone ignoranti rimangono, spero che non si ripetano più certi episodi”.
NIENTE RITORNO IN ITALIA – Sorprende, Balotelli, quando si parla di un ipotetico ritorno dalle nostre parti: “Non so se sono stato vicino al Milan, lo sa Raiola. Giocare nel campionato italiano non mi manca affatto. Sono troppo contento di essere in Inghilterra. Il campionato italiano è calato molto, quello inglese è bello. E gioco nella squadra più forte. Posso guardare al mio futuro lì, poi magari un giorno deciderò. Dove mi vedrei? In Lombardia, a Milano... Io tornerei anche all'Inter, non c'è problema. Ma devono esserci le basi. Prima cosa che nessuno mi spacchi la macchina se vado in giro a Milano. I tifosi dovrebbero stare tranquilli e la squadra dovrebbe puntare in alto. Ma per ora sto bene in Inghilterra. Il calcio inglese mi ha insegnato il pressing e l’atteggiamento quando si perde la palla. Tutti corrono tanto. Mi sono abituato a rincorrere dopo aver perso la palla, cosa che spesso non facevo all’Inter. Sto prendendo più sicurezza perché gioco con più continuità".
MARIO CONTRO IL GOSSIP – Qualcosa dell’Inghilterra non gli va giù ed è la stampa. “Il Sun e quell’altro giornale di cui non ricordo il nome – sottolinea Balotelli – sono delle m… Se un giornale mette in prima pagina delle donne nude non si può chiamare giornale. Scrivono sempre cose non vere, ma purtroppo sono i più seguiti perché il gossip è peggio di qua. Anche giocatori che vincono Mondiali vengono criticati dai giornalisti, quindi non è una questione che ci riguarda ma che riguarda la stampa”.
MANCINI, PRANDELLI E MOURINHO – Balotelli si scioglie quando si deve parlare di questioni più tecniche: “Ho sentito pressione, voglia di giocare soltanto per la finale di Champions. Poi però non ho giocato e tutto è passato. Il resto sono partite normali, è calcio. E anche le prossime partite con l’Italia saranno questo. Il calcio è lo sport più bello che c’è. Lo pratico da quando ho tre anni ed è la cosa più importante nella mia vita. Prima deve vincere la squadra, poi magari penso a segnare. Non sono gioioso nelle esultanze? Se qualcuno ha qualcosa da dirmi, che mi proponga un altro modo di esultare. Qualche volta ho anche esultato sul serio, però se davvero dovessi segnare nella finale di un Mondiale farei qualcosa di speciale”. Non manca un ringraziamento ai due tecnici più importanti della sua vita e una stoccata a Mourinho: “Metto Mancini e Prandelli sullo stesso piano, anche se conosco Mancini da più tempo. Quello che hanno fatto per me è stato importante per arrivare a questo livello. La questione umana? Ci pensano i miei genitori, non ci deve pensare Mourinho o un allenatore. Mancini e Prandelli mi hanno aiutato a livello tattico, dandomi quella tranquillità che mi mancava l’anno scorso”.
 
Top
0 replies since 9/11/2011, 15:19   10 views
  Share