NBA: Dallas fa suo il titolo Nba. Miami cede in gara -6

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FuriaCeca_Pinturicchio
view post Posted on 13/6/2011, 12:37     +1   -1




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Miami Heat 95 - Dallas Mavericks 105
Nba Finals gara -6. Dallas vince la serie 4-2 e conquista il Titolo NBA


Un momento atteso cinque lunghi anni. Dallas e Dirk Nowitzki non avevano dimenticato la Finale 2006, e quel titolo perso quando sembrava già in tasca. Di fronte c'erano i Miami Heat di Wade, Shaq, Haslem, e con Riley in panchina. Di acqua sotto i ponti ne è passata, ma il tempo non riusciva a sanare le ferire dei Mavericks e del suo condottiero arrivato dalla Germania. Almeno fino a stanotte. La vendetta è un piatto che va servito freddo si dice. Ma Nowitzki e compagni non avevano nessna vendetta da consumare, ma solo un traguardo da raggiungere e un sogno da realizzare. I Dallas Mavericks sono Campioni Nba, per la prima volta nella loro storia. Jason Terry e compagni sono riusciti lì dove avevano fallito nel 2006. Miami cede in gara -6 per 105-95. Una sconfitta che sa di catastrofe per coloro che dopo l'arrivo del Prescelto (?) erano pronti a dominare per un decennio.

La partita. Gli Heat partono col turbo come era nelle previsioni. Lebron James (21 punti e 6 assist) prova a scrollarsi di dosso i demoni e infila un effimero 3-3 per 9 punti. Dallas nel primo quarto rincorre e va sotto anche di 8 lunghezze. Nowitzki (1-3) e Tyson Chandler (5 punti, 8 rimbalzi) si caricano subito di due falli. Coach Rick Carlisle è costretto a mandare subito in campo Brian Cardinal. "The Custodian" infila una tripla importante che da il vià alla rimonta di Dallas. Ma sono JoseJuan Barea (15 punti, 5 assist) e un grandioso Jason Terry (27 punti con 11-17 al tiro) a riportare in linea di galleggiamento, che con l'ennesimo canestro del Jet sorpassano a quota 28, riuscendo a chiudere avanti per 32-27. Nel secondo quarto la difesa degli Heat balla al ritmo boriqua di Barea, che con i pick and roll con Nowitzki e le accelerazioni dal palleggio manda in frantumi il piano difensivo di coach Spoelstra. Il 41 fa fatica al tiro (1-8) ma la panchina arriva in soccorso dei texani. Stevenson ne spara tre di fila dall'arco dei tre punti, Terry è semplicimente magnifico. Miami va sotto di 12 (40-28) e sembra già sul punto di crollare. Nel momento più complicato arriva però la reazione degli Heat. Wade (con James e Bosh in panchina) si carica la squadra sulle spalle ricevendo adeguato supporto da Eddie House. Il controparziale è servito: 13-0 per Miami che ripassa a condurre (42-40). Il finale di quarto però è targato tutto Jason Terry. La guardia dei Mavs ne mette otto di fila per il 63-59 con in quali i texani vanno a riposo all'intervallo.

Dallas dopo i primi 24" ha segnato 63 punti con un Nowitzki da 3 punti con 1-11 al tiro. In apertura di terzo periodo il tedesco sembra scaldarsi. Nowitzki (21 punti con 9-27 dal campo, 11 rimbalzi) raggiunge la doppia cifra, grazie a un paio di assist di un ispirato Jason Kidd (9 punti, 8 assist). Dall'altra parte gli Heat come in gara -5 sono costretti a rincorrere, e come nel match precedente quello più in palla sembra Mario Chalmers (partito in quintetto al posto di un Mike Bibby, che non metterà piede in campo). Wade (17) e sopratutto James (non ingannino i numeri..) o forzano a dismisura come nel caso di Flash, oppure si estraneano dalla lotta come nel caso di The King. Dallas, invece, continua a macinare gioco guidata da un sontuoso Barea, e da qualche invenzione di Shawn Marion (12 punti, 8 rimbalzi). Sull'ultimo possesso del quarto con i Mavs avanti di 7 punti (79-72), arriva anche un canestro dalla media allo scadere di Mahinmi (82-71). E' un segno del destino. Lo striscione del traguardo per la squadra di Carlisle dista solamente dodici minuti. Gli Heat provano subito a rientrare trascinati da Chalmers (18 punti e 7 assist) e Chris Bosh (19 punti e 8 rimbalzi). Ma le mani dei padroni di casa iniziano a tremare dalla lunetta (20-33) e il quarto periodo per Wade e compagni si trasforma in un'agonia. Miami non riesce ad attaccare la zona dei Mavericks, mentre dall'altra parte ancora Barea con una tripla assurda porta i suoi sul + 8 (97-89). Poi è il momento di Terry e Nowitzki che sui possessi che decidono partita e serie vanno a segno per il colpo del ko. Un fade away di Dirk a 3' dalla fine porta i Mavs sul +11 (99-89). Miami è clinicamente morta. Le due bombe di James e Chalmers non cambiano l'encefalogramma che è piatto. Finisce 105-95. I Mavericks sono sul tetto del mondo. E sembrano dire "scusate il ritardo". Cinque anni di delusioni e bocconi amari. Nowitzki passa in rassegna i suoi 13 anni nella Lega, e si rende finalemete conto che il momento è arrivato, e che nessuno lo merita più di lui.

Dallas ha vinto meritatamente con la classe e l'esperienza dei suoi veterani, con il pizzico di follia dei novizi (Barea, Stevenson) e con la straordinaria preparazione del suo coach Rick Carlisle. E' il titolo di Nowitzki (MVP delle Finali), immenso, a tratti leggendario in questi playoff, che lo consacrano tra i i più Grandi sul palcoscenico più prestigioso. E' il titolo di Jason Kidd, che a 38 anni ha dato lezioni di playmaking, difendendo come meglio non si poteva su mostri atletici e tecnici come Wade e James. E' il titolo di JJ Barea, play tascabile portoricano, che nella Nba secondo i soliti soloni non ci doveva neanche essere. E' il titolo di Marion, di Chandler (un fattore con la F maiuscola), di Peja Stojakovic (importantissimo nella serie contro i Lakers), e del proprietario Mark Cuban, che ha capito che la strada del lavoro e del silenzio alla fine paga.

Mesto l'epilogo per i Miami Heat. Una squadra alla quale è sempre mancato il famoso centesimo per fare il dollaro. Adesso partiranno i processi, adesso Lebron James dovrà dare qualche spiegazione. La storia dice che al momento è un gran bel perdente. Lo è stato a Clevaland, lo è Miami.
 
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